La chiesetta campestre intitolata alla Madonna dell' Aniceto
Ultima modifica 16 maggio 2018
La chiesetta campestre detta "della Madonna dell’Aniceto" , di antichissima fondazione (il documento più antico in cui se ne fa menzione è del 1295), probabilmente costruita su fondamenta preesistenti di epoca romana. Pare infatti che il castello minore, più volte menzionato da atti di archivio, fosse costruito dirimpetto a questa costruzione, la cui struttura e collocazione lasciano spazio all’ipotesi di un edificio di carattere religioso. E’ certamente uno spazio interessante per escursioni su un’altura da cui si gode un invidiabile panorama sulla Valle Versa.
Si tratta di una costruzione antichissima, come si legge in tutte le fonti a nostra disposizione: nella bolla pontificia del 20 dicembre 1156 si parla di un castrum eum eapella, espressione usata circa cento anni dopo in un analogo documento del 10 giugno 1266. L'atto del 19 gugno1295, con cui il Capitolo della Cattedrale di Asti permuta con Giacomo de Catena i diritti che aveva in Corsione e Cossombrato, cita tra queste proprietà un appezzamento di terra posto su un' alturadetta de Nineano cui coherent ecclesia Sanete Marie di Nineano: si tratta probabilmente della collina dell'Aniceto, anche se permangono alcuni dubbi relativi al toponimo. .
La costruzione, con il passare dei secoli cominciò ad avere dei problemi di manutenzione; nel 1663, ed è una Relazione pastorale ad attestarlo, compare un eremita, una presenza sulla quale non si conoscono molti dettagli, se non che hie degit vitam heremitieam ex per missione Illustrissimi (si tratta del Vescovo - nda) et euram habet diete ecclesie. C'è un particolare che può incuriosire: nella Relazione pastorale a cui prima si è fatto cenno viene ordinato di sostituire la statua lignea della Vergine, il simulaerum che è definito nimis antiquum et a devotione alienum: è difficile immaginare cosa significhi esattamente a devozione alienum,
ma la statua fu sostituita, ed era visibile fino ad una ventina di anni fa, quando una delle frequenti incursioni di ladri, che hanno gradualmente privato l'edificio del suo contenuto, ha fatto sparire anche questa statua.
Nel corso del XVII secolo le condizioni dell' edificio vanno via via peggiorando, tanto che nella relazione del 1695 si legge che questo edificio undique ruinas minat, minaccia rovina da ogni parte: nella prima parte del secolo successivo si addivenne quindi ad una vera e propria opera di riedificazione, tra il 1730 ed il 1749, quando si legge che questo edificio è in buone condizioni (in omnibus rebus bene se valet).
Cosa resta oggi di questa costruzione, un tempo oggetto di devozione popolare, almeno fino alla prima parte del secolo scorso? Il fascino di una costruzione assai antica, ricca di storia e di fascino: fino agli anni '70 possedeva una serie cospicua di ex voto ed era meta di una processione nel mese di settembre, per poi cadere in un grave stato di abbandono.
La costruzione, periodicamente visitata dai ladri, presenta oggi una struttura architettonica essenziale ed affascinante, sia per il sapore della storia che è passata anche attraverso le sue pietre, sia per la possibilità di spaziare sull' intera Valle Versa, godendo di uno spettacolo di natura impareggiabile. Assolutamente da visitare, lasciandosi trasportare dalla fantasia... Ne vale la pena!